Capillari degli Arti Inferiori

Vengono comunemente chiamate ‘capillari’, ma più correttamente in medicina ‘Teleangectasie’, quelle piccole venule sottocutanee che in seguito a dilatazione si rendono visibili assumendo una colorazione rossa o blu.

Le teleangectasie sono delle vere e proprie microvarici che si manifestano in seguito a patologie ereditarie o acquisite e tra queste ultime senz’altro le forme più frequenti sono quelle cosiddette primitive o essenziali , quelle cioè in cui la dilatazione venulare è dovuta ad una particolare debolezza della parete vascolare per cause ormonali, circolatorie o infiammatorie e non è secondaria ad altra patologia sistemica; una visita medica specialistica può consentire un preciso inquadramento diagnostico con un attento esame doppler o ecocolor-doppler venoso degli arti inferiori.

Possiamo distinguere teleangectasie piccole e superficiali (rosse) grosse e profonde (solitamente di colore blu).

Possono essere

  • isolate: lineari o sinuose
  • in gruppo: aspetto a ciuffo, a rete, a stella, ad arborizzazione ovvero con una particolare disposizione “ad albero”

Tratto questa patologia da tanti anni (circa 10) e so che le donne solitamente si lamentano perché non accettano un inestetismo che considerano addirittura deturpante, tanto da sentirsi costrette ad utilizzare solo pantaloni o calze coprenti e da rifiutare di presentarsi al mare in costume da bagno.

Spesso succede che, oltre al disagio estetico, la paziente lamenti anche senso di pesantezza, dolore, tensione, bruciore ed in questi casi è frequente osservare una patologia più complessa di natura varicosa.

La terapia delle teleangectasie è sempre ambulatoriale.

Dobbiamo ricordare che i CAPILLARI sono come i piccoli fiorellini che sbocciano sui rami più fini di un grande albero…

ovvero sono l’ultima e visibile manifestazione di una patologia che comincia dai vasi venosi più profondi (VENE PERFORANTI) che coinvolge via via tutte le diramazioni venose di una specifica zona o di un intero arto inferiore (VENE COLLATERALI, RETICOLARI, VENULE).

Perciò non si può pensare di trattare i capillari senza occuparsi prima di tutti quei vasi maggiori che in qualche modo nutrono i vasi più piccoli: si rischia si avere un peggioramento della situazione con comparsa di altre teleangiectasie ancor più numerose!

  • La terapia più sicura, più efficace e più veloce è la Fleboterapia Rigenerativa Ambulatoriale Tridimensionale (TRAP).
  • La metodica più indicata nel caso di capillari isolati, cioè capillari sparsi che non dipendono necessariamente dall’insufficienza di vasi venosi più profondi è la terapia sclerosante (Scleroterapia).

Questa prevede l’utilizzo di liquidi sclerosanti che hanno la capacità di irritare la parete vascolare nel suo interno innescando un processo infiammatorio che culmina in una ripazione cicatriziale di tipo fibrosclerotico: la teleangectasia si chiude e così scompare.

Il sangue all’interno del piccolo vaso malato è responsabile della colorazione rossa o blu proprio perchè la sottile parete venulare è trasparente. Quando il capillare è sclerosato il sangue non lo attraversa più ma circola nelle venule sane e perciò non visibili.

Questa terapia è ben tollerata dalla paziente perché l’inoculazione si esegue tramite aghi molto sottili e perché si può avvertire al massimo un leggero bruciore. L’intervallo tra le sedute è di 7-15 giorni per un numero totale assai variabile che dipende dal quadro clinico della paziente.