Perché una cura sia veramente efficace, deve avere come scopo quello di ridurre l’ipertensione venosa a partire dai vasi perforanti e ciò può essere ottenuto attraverso il ripristino della struttura elastica della parete vasale.
Se il ramo di un albero si ammala, non è possibile pensare di trattare soltanto quel ramo, bisogna trattare tutto quanto l’albero, altrimenti la nostra cura sarà assolutamente inefficace, con il rischio che altri rami si ammalino e che la patologia degeneri coinvolgendo infine tutto l’albero. Allo stesso modo, non è pensabile che in una gamba nella quale sono evidenti alcune vene varicose e ciuffi di capillari in alcune specifiche aree, le pressioni siano alterate soltanto a livello di quelle vene varicose. Dobbiamo ricordare che i capillari sono come i piccoli fiorellini che sbocciano sui rami più fini di un grande albero…
ovvero sono l’ultima e visibile manifestazione di una patologia che comincia dai vasi venosi più profondi (vene perforanti) che coinvolge via via tutte le diramazioni venose a partire da una specifica regione fino ad un intero arto inferiore (vene collaterali, reticolari, venule).
È necessario curare l’insufficienza vascolare delle vene perforanti, profonde e quindi non visibili, prima di trattare varici e teleangectasie con farmaci che ne determinano l’occlusione, perché in questo modo potremmo peggiorare la situazione: le vene perforanti continuerebbero e mantenere elevati valori pressori e questo determinerebbe l’insorgenza di nuove dilatazioni venose.
A questo punto hai certamente capito che spesso vengono proposte delle cure che in realtà non tengono in considerazione tutte le osservazioni che ti ho mostrato finora. E questo significa che spesso vengono proposte delle terapie che in realtà, col tempo, determinano un peggioramento del quadro clinico.
Come ho precisato all’inizio, mi occupo di malattia venosa dal 1999 e quindi ho avuto la possibilità di trattare tantissimi pazienti e di eseguire migliaia di sedute di Trap, perfezionando e personalizzando nel corso degli anni le tecniche che mi sono state nsegnate dai miei maestri: oggi posso affermare con entusiasmo di essere davvero felice dei risultati che posso ottenere applicando il corretto protocollo ambulatoriale per ogni caso specifico, nei vari aspetti della Malattia Venosa.
Le pazienti mi chiedono sempre: “ma dopo questa terapia, le vene ritornano?”. La risposta è molto semplice: la cura delle vene non elimina le vene, sarebbe assurdo!
È invece razionale pensare che tutto il sistema venoso sia sottoposto ad una alterazione della pressione venosa e per questo motivo una terapia efficace si occupa di tutto il sistema vascolare e non soltanto di alcune vene isolate.
Come già spiegato, la cura delle vene ripristina le caratteristiche funzionali delle vene perché la circolazione sanguigna ricominci a funzionare bene.
La malattia venosa è una malattia costituzionale e quindi questo significa che di per sé in quell’individuo è presente una predisposizione a manifestare una debolezza elastica della parete dei vasi venosi che, col passare del tempo, potranno mostrare segni debolezza e dilatazione.
Cosa fare quindi, dopo la terapia, per mantenere le vene sane ed una situazione estetica veramente soddisfacente?
Semplice! Bisogna fare un controllo almeno una volta all’anno! Se sarà necessario, si faranno una una o due sedute di TRAP, altrimenti ci si rivede dopo un anno!
Quelle che seguono sono le foto dei risultati ottenuti dalle mie pazienti, nella foto di sinistra vedi come erano quando sono arrivate da me, mentre nella foto a destra vedi la stessa paziente alla fine della terapia.
Cosa te ne pare?C’è una bella differenza, vero?
A questo punto è arrivato il momento in cui devi decidere se continuare a piangerti addosso e non fare niente… oppure se passare all’azione e prenotare subito una Consulenza Angiologica. Nel corso della consulenza verrà eseguita da me personalmente una Visita Angiologica con Esame Doppler e Mappatura delle Vene. Per l’esecuzione di questa indagine viene utilizzato uno strumento di ultima generazione: si tratta di un Transilluminatore composto da una fibra ottica lunga 180 cm la cui sorgente luminosa presenta due uscite: una visualizza, con luce bianca, levene più profonde e l’altra evidenzia, con luce arancione, le varici superficiali. Si tratta di una transilluminazione obliqua percutanea, ovvero di un anello di luce fredda che viene inviato attraverso i tessuti seguendo una direzioneobliqua e angolata con focalizzazione ad alcuni millimetri di profondità sotto la superficie cutanea (fino a 6 mm).
In questo modo, attraverso l’anello di luce sottocutaneo, è possibile osservare i vasi non visibili ad occhio nudo.
È molto importante sottolineare come le comuni metodiche a ultrasuoni (ecocolor- doppler) non siano in grado di mettere in evidenza i vasi reticolari o i vasi perforanti perché questi sono molto sottili e di ridottissime dimensioni (da 1 a 3 mm) e perciò non sono rilevabili tramite un esame ecografico tradizionale che non ha la capacità di visualizzare strutture così piccole. Per questo motivo è necessario utilizzare uno strumento a fibre ottiche creato apposta per illuminare anche i vasi di piccolissime dimensioni come sottili reticolari o vene perforanti.
Grazie questa particolare indagine, potrò fare una Diagnosi precisa della tua Malattia Venosa e spiegarti nel dettaglio il modo e i tempi nei quali riusciremo a risolvere il tuo specifico problema….e tu, da che parte vuoi stare?
A questo punto hai solo due possibilità:
A. Puoi continuare a non far nulla e lasciare che la patologia segua la sua evoluzione naturale, con tutti i rischi e le complicazioni che questo comporta.
B. Puoi prenotare la tua Visita Angiologica con Doppler e Mappatura delle Vene Solo così potrai cambiare le cose… per sempre!
In questo caso ho una fantastica notizia per te:
in questo caso prenota subito la tua DIAGNOSI VENOSA!
Si tratta di una Consulenza Diagnostica completa (Visita Medica con Esame Doppler e Mappatura delle Vene) che ci permette di capire esattamente qual è il protocollo ideale per il tuo caso specifico.